25 OTTOBRE 2019:
Quel giorno, dopo anni di dubbi e ‘studio’, scelgo di provare seriamente ad avere un’alimentazione a base vegetale.
Mai avrei pensato di fare un post simile, ma trovo che sia importante parlarvi (cerco di farlo brevemente) della MIA esperienza, e ci tengo a dire MIA, perché non ho le competenze per parlare oggettivamente, quindi vi lascio solo uno spunto di riflessione.
Parlo di ‘anni di dubbi’ perché mentalmente non è stata una scelta fatta da un giorno all’altro, ma maturata nel tempo.
Avendo vissuto in pieno la malattia che ha portato via mio padre, cerco da anni di far sempre meglio nella mia alimentazione e nel mio stile di vita, e questo è il motivo che mi ha spinto a liberarmi di alimenti ‘morti’ e maltrattati e testare con mano se potevo trarne dei benefici.
La risposta non è stata subito positiva, perché come ogni cambiamento ha portato un po’ di scompiglio nel mio corpo, ma mi sono data il giusto tempo per valutare.
Dopo un anno posso dirvi che non potevo far scelta migliore, sotto tanti aspetti:
Digestione velocizzata, energia, pelle e capelli più sani e ricrescita più veloce (ahimè si è velocizzata anche la ricrescita dei peli sulle gambe e delle sopracciglia), più lucidità mentale durante tutta la giornata. Ma soprattutto il cambiamento più grande è avvenuto nell’animo. Smettere di mangiare alimenti ‘morti’ mi ha reso più aperta mentalmente, più positiva, più sicura di me.
Questo cambiamento non è stato puramente egoista, perché informarmi mi ha portato ad abbracciare l’intera causa: Non riesco più a non vedere nel piatto un ‘cadavere’, nonostante io abbia mangiato carne per la maggior parte della mia vita. Non riesco più a vedere immagini di morti brutali e non soffrirne. Non riesco a non essere grata del fatto che nel mio piatto non ci sia più sofferenza, e non riuscirei più a mangiarne un solo boccone. Non riesco a non pensare all’impatto ambientale che hanno gli allevamenti intensivi sul nostro pianeta.
Esempio di un piatto COMPLETO di carboidrati, proteine, grassi e fibre, COLORATO, VIVO:
Tofu strapazzato alla curcuma, spinaci, carote, crauti rossi, pomodorini, avocado e pane.
Il tutto arricchito con vari semini, importanti per chi segue un'alimentazione a base vegetale.
(Foto scattata da Tierra, café vegano e vegetariano a Tenerife)
Sarei una bugiarda se vi dicessi che in questo anno sono stata impeccabile, e anche incoerente col messaggio d’equilibrio che cerco di portarvi qui.
Chi mi conosce, sa quanto io ami il gelato al pistacchio, ed è capitato più di una volta che io lo abbia mangiato. E non me ne faccio una colpa, perché mi riconosco il fatto di aver fatto del mio meglio durante tutto questo ‘primo anno’, e che in questo modo l’ho fatto in piena serenità. Se una scelta porta privazione e sofferenza non è la scelta giusta. So di essere più brava della Martina che mangiava una porzione di carne al giorno e che usava albume ogni mattino fino ad un anno fa.
Ecco lo spunto di riflessione che vi porto oggi: Non ‘impauritevi’ a fare un passo per timore di sentire la mancanza del vostro alimento preferito. Non ponetevi dei limiti nel migliorarvi del tipo ‘Io non potrei mai perché..’; nessuno è perfetto, tutti sbagliamo, ognuno ha i propri tempi e le proprie debolezze. Inserire più pasti a base vegetale nella vostra routine a piccoli passi, vi assicuro che fa la differenza: Per gli animali, per il pianeta, per la vostra salute e il vostro animo. Magari tornerete indietro, magari diventerete sempre più ‘green’.
Informatevi, e provate con la TESTA e con il CUORE.
Sì, con la testa: Perché è grazie ad una scelta portata avanti con la testa che le mie analisi non ne hanno risentito. Ed è grazie ad una scelta portata avanti col cuore, che ne sono sempre più convinta e coinvolta.
Datevi SEMPRE l’opportunità di cambiare idea.
Grazie per aver letto fino a qui.
❤️
Martina
Buongiorno tesoro, il sole e il mare e l' amore ti hanno aiutata a migliorare, il Tuo Papi sarebbe orgogliosissimo di Te, tvtb